Abbiamo avuto bisogno di un anno difficile e complicato per sentire l’urgenza di tornare a cercare e a guardare il nostro piccolo mondo con gli occhi di un fanciullo. Quasi quasi proviamo a chiuderli con quel pizzico d’invidia che sentiamo prenderci, quando addobbiamo le nostre case per passare e tramandare il senso della festa ai figli, e immaginiamo o ricordiamo come dovrebbe essere.

Da bambini il Natale si vedeva arrivare da lontano, era una meravigliosa attesa, un annuncio, si contavano insieme i giorni e ad ognuno ci sembrava veder spuntare ancora una decorazione, ancora una pallina, quella dell’anno in cui sei nato, quella del fratellino, quella della famiglia al completo.

Da bambini con l’aiuto dei genitori si scriveva la letterina al Signor Natale con la speranza di ricevere i doni desiderati; qualcuno si preparava di corsa per andare alla Santa Messa, sempre in ritardo; si sorrideva al cenone imbarazzati, se si inciampava tra le parole di una poesia recitata con emozione, mentre il più saggio e appassionato sedeva accanto ai piccoli per spiegare e raccontare loro che ogni statuetta del Presepe è un personaggio importante, che su quell’opera d’arte in miniatura non poteva proprio mancare, perchè tutti indispensabili alla realizzazione di una storia tra le più conosciute, il Racconto dei racconti di Natale.

I bambini possono aiutarci a tornare a vivere e a sentire la meraviglia del Natale. Possono essere maestri più degli insegnanti. Ecco perchè noi lavoriamo con loro, per loro e al loro fianco. Natale sta arrivando e la sua magia non manca mai negli occhi innocenti di chi seguiamo in quanto genitori, insegnanti, educatori. La sfida quotidiana per noi è confermare quella gioia nel loro sguardo.

Noi ci rifugiamo in quegli occhi per poter ritrovare la serenità di affrontare tutte le cose dallo schema più complicato, per riportarle alla loro semplicità e soprattutto per sentire, nonostante queste, il senso più umile e più potente del Natale. E tu?

T. 7 anni
Casa del Bambino – Centro Black and White