La Casa del Bambino si è radicata ormai a Destra Volturno dal luglio del 2013. Sono cambiate le persone, un nuovo coordinatore, un nuovo responsabile comboniano per la Black&White. Un educatore, il più giovane, Francesco, è rimasto dagli inizi e rimane anche come testimonianza e memoria storica del nostro passato. Raffaella è arrivata nel momento in cui la Casa del Bambino si spostava a Destra Volturno. Maria Chiara qualche anno dopo, come esperienza di servizio civile, poi entrata a pieno diritto nell’organico del centro. Tuttavia quello che ci interessa non sono le persone e la loro leadership, ma la loro visione e il loro impegno nel mettere al centro dell’attenzione e valorizzare i bambini e i ragazzi, la loro fatica di crescere, e i loro sforzi per rendersi protagonisti della loro vita e del loro futuro. Per noi questo è il cuore pulsante del progetto Casa del Bambino oggi. Che grazie ad una rinnovata capacità di comunicare questa mission riesce dal 2015 ad attrarre la fiducia e i finanziamenti di Mondo Aperto (Missionari Comboniani) e Fondazione San Zeno (Fondazione San Zeno). Certamente deve cercare altre sorgenti di di finanziamento privato per il suo funzionamento e con la nuova visione che si sta prospettando. Centinaia di bambini e ragazzi sono passati dalla nostra struttura, alcuni se ne sono andati, molti si sono fermati, e frequentano regolarmente le attività ordinarie ed estive, tanto che il gruppo dei veterani, che ormai sono cresciuti e sono fuori target in quanto frequentanti ormai le scuole superiori, ora fa da piccoli maestri/tutor, affiancando da due anni gli operatori nelle attività con i bambini iscritti. Si sono svolte tante feste, di Halloween, di Natale, di Primavera/Pasqua, di Carnevale, tante cacce al tesoro, tanti eventi di animazione del territorio attraverso i bambini. I bambini e ragazzi si sono esibiti in diversi spettacoli teatrali, musicali e di danza. Sono aperti e accoglienti, stimolati a superare i propri limiti e ad aprirsi al nuovo, al diverso. Partono da situazioni familiari piuttosto problematiche, un po’ tutti, ma dall’incontro con gli altri ragazzi e con gli operatori riescono a prendere esempio sano e impulso per la propria crescita e per il proprio miglioramento umano. Non mancano i momenti in cui gli operatori si sentono in difficoltà, data la multiproblematicità di un quartiere ghetto come quello di Destra Volturno, scelto proprio perchè più al margine e di frontiera, ma il gruppo regge, sulla base di una continua condivisione delle difficoltà stesse e delle decisioni operative con cui affrontarle. Dopo un lungo lavoro di supervisione psico-pedagogica, il gruppo è cresciuto in competenze e problem solving, si è collaudato negli anni dal 2014 ad oggi, ed ora è in grado di affrontare tematiche e situazioni complesse con grande spirito di collaborazione e lavoro di squadra. E’ stato difficile, a giugno 2018, prendere la decisione di chiudere l’altro doposcuola che la Black&White aveva iniziato nei locali del Centro Caritas, il doposcuola We Care, che funzionava dal 2015. Ma quando ci siamo resi conto che disperdere le energie in termini di risorse umane e finanziarie per un progetto che non trovava più il sostegno delle famiglie migranti che per primi avevano espresso un bisogno in tal senso, abbiamo dovuto prendere atto della necessità di porre fine a questa esperienza e concentrare le energie della Black&White sulla realtà più sperimentata, la Casa del Bambino, che ha acquistato una credibilità sul territorio, oltre che il riconoscimento delle altre realtà, sia istituzionali che associative. Il quartiere di Destra Volturno ha ormai accolto e riconosciuto la “Casa del Bambino” come centro educativo e di aggregazione non solo per i bambini ma anche per la popolazione adulta.
Ricordiamo gli obiettivi specifici del progetto:
• Assicurare un luogo accogliente ed educativo a bambini/ragazzi che si trovano in un territorio fortemente marginale.
• Garantire ai bambini/ragazzi l’uscita, per buona parte della giornata, da contesti familiari altamente problematici e potenzialmente pericolosi.
• Garantire un rinforzo educativo, formativo, linguistico contrastando il diffuso fenomeno della dispersione scolastica, rafforzando l’attenzione sull’organizzazione di un doposcuola pensato, dal punto di vista educativo e ludico, sulle specifiche esigenze dei ragazzi di un territorio quale quello di Destra Volturno.
• Favorire la relazione, ad oggi caratterizzata per lo più dall’indifferenza e dalla separazione, fra i minori autoctoni e migranti.
• Favorire politiche di interazione e integrazione tra la popolazione autoctona e quella straniera presente sull’area domitia, promuovendo con fiducia e impegno un’esperienza positiva e arricchente di relazione con gli immigrati in una comunità locale in particolare difficoltà.
• Favorire la partecipazione attiva dei genitori nel percorso di crescita dei propri figli attraverso un percorso di sostegno alla genitorialità.
• Favorire la partecipazione alla vita scolastica delle famiglie dei minori stranieri presenti sul territorio sostenendo la costruzione di una relazione positiva ed adeguata con la scuola.
• Favorire la promozione di un diverso modello di relazione tra immigrati e autoctoni e un percorso partecipato di costruzione di cittadinanza attiva e di avvicinamento degli adulti al centro educativo.